mauritius

Il ritorno del dodo a Mauritius

Il dodo è l’animale simbolo dell’estinzione indotta dall’uomo, ha vissuto per molto tempo a Mauritius. La sua estinzione è iniziata circa quattro secoli fa, quando l’uomo ha iniziato a colonizzare l’isola e a mangiare esemplari di dodo, rendendosi conto però che non era per niente buona la sua carne. Purtroppo i maiali e i ratti che sono arrivati sulle navi trovavano squisite le uova dei dodo – che ne potevano covare solo una all’anno – ed hanno iniziato a mangiarli tutti, finché questa specie si estinse definitivamente poche decine di anni dopo l’arrivo dell’uomo sull’isola.

mauritius

Una società americana ha deciso di provare a resuscitare la specie partendo da un frammento di DNA mitocondriale. Alcuni scienziati stanno studiando come estrarre cellule germinali primordiali dalle uova di piccione, il parente più stretto del dodo. Dopo averle manipolate con tecniche di ingegneria genetica queste cellule dovrebbero svilupparsi in un uccello molto simile a quello che era il dodo, o addirittura identico. Curioso che la stessa razza che ha provocato l’estinzione dell’animale oggi provi a riportalo in vita.

Secondo un rapporto del 2022 di Bird Life International dal 1500 si sono estinte 161 specie di uccelli, ma solo il dodo è diventato simbolo dell’estinzione indotta dall’uomo e volto di fumetti, copertine, banconote, gadget e gioielli. Lewis Carroll si è ispirato al dodo per creare il Reverendo Dodgson, uno dei personaggi di Alice in Wonderland e da allora è stato un susseguirsi di apparizioni.

mauritius

Ile Aux Aigrettes

L’isoletta Ile aux Aigrettes è stata usata come deposito d’armi durante la Seconda Guerra Mondiale, non c’è infatti da meravigliarsi se mentre camminerete tra la vegetazione troverete grossi obici arrugginiti.

Oggi Ile aux Aigrettes è un piccolo santuario di biodiversità, merito della Mauritian Wildlife Foundation che ha costruito una serra in cui sono piantati semi di piante in via d’estinzione come l’albero di ebano e la palma hurricane. La fondazione ha ricreato le condizioni per la diffusione di rettili fragili come la tartaruga della specie Aldabra, sull’isolotto ce ne sono alcuni esemplari tra cui un maschio dominante ultracentenario che i locali chiamano Big Daddy.

L’Ile aux Aigrettes è visitabile solo se accompagnati da biologi esperti e solo per un’ora per ogni gruppo di persone, tutto per paura di una nuova infestazione di topi. Sul cartello appeso di fianco all’ingresso c’è scritto Il nostro sogno è di riparare alle azioni del passato e restaurare qui il paradiso di piante e animali di una volta.