GIALLO E ROSSO: COLORI DI SICILIA

A cura di Carlo Aguzzi Sommelier

Giallo e rosso sono i colori della regione Sicilia. Dal punto di vista rappresentativo il giallo è il colore del gonfalone di Palermo mentre il rosso è il colore di Corleone, prima città insorta – insieme a Palermo – contro i francesi durante i vespri Siciliani del 1282. Sono i colori che esprimono la forza ed il coraggio. Colori che richiamano i prodotti della terra.  Giallo come il limone. E’ vero che il limone viene prodotto in tutta Italia (basti pensare ai limoni del Garda o della costiera amalfitana) ma è anche vero che dal limone siciliano nasce il sorbetto, vanto della tradizione dell’isola.

Pochi consumatori sanno, tuttavia, che la Sicilia può vantare un limone Igp che prende il nome dal suo inventore: Interdonato. Giovanni Interdonato era nientemeno che un colonnello delle truppe garibaldine: una volta finite le “campagne” militari si spostò nelle campagne attorno a Messina, nei suoi agrumeti, innestando due semi gemme di cedro con una pianta di arancio amaro, ottenendo nel 1875 questo succoso e profumatissimo limone che , oggigiorno, è forse più conosciuto all’estero che in Italia.

Rosso è l’altro colore : rosso come il pomodoro di Pachino. La cittadina di Pachino, collocata quasi all’estremo sud dell’isola (siamo vicini a Capo Passero) è attorniata da distese di limoneti, ulivi, vigneti ma soprattutto serre per la coltivazione di questo particolare pomodoro detto anche “ciliegino a grappolo”. Questo tipo di pomodoro ha una storia abbastanza recente: di origine israeliana nacque ufficialmente nel 1989. Anziché risultare acidulo il pomodoro di Pachino è ben consistente e dolce. Pare che il segreto consista nel ridottissimo utilizzo dell’acqua distribuita sulle piante e dal terreno di origine vulcanica, particolarmente ricco di acque salmastre, in quanto le serre si spingono quasi sulla sabbia. Il risultato è strabiliante: il pomodoro acquisisce una naturale sapidità e si rivela ottimo anche senza l’aggiunta di sale.

Giallo e rosso: anche nel vino troviamo i due colori ricorrenti. Giallo: senza scomodare i vini passiti (che hanno tonalità che variano dal giallo dorato all’ambrato) basta prendere un qualsiasi vino bianco siciliano. In questi giorni ho stappato un Igt Sicilia bianco di Firriato: a base di catarrato (70%) e chardonnay ha evidenziato colore luminoso  sul giallo dorato. Al naso si sono percepiti sentori fruttati di pesca, melone e banana (tutte tonalità del giallo) e note di vaniglia e burro d’arachidi. In bocca si è rivelato morbido, avvolgente, fresco e sapido. Per i più curiosi l’accostamento gastronomico è stato fatto tagliolini al ragù di pesce. Rosso: come il nero d’avola, vino principe della regione. Nel caso personale ho aperto un Contessa Entellina rosso doc “mille e una notte” di Donnafugata. Colore rosso rubino lucente, profumi eleganti che richiamano i frutti rossi come l’amarena e la mora, sensazioni floreali con ricordi di violetta e sentori speziati come il pepe nero. In bocca è risultato ben bilanciato, di gran corpo, caldo e persistente. Accostato ad una braciola d’agnello era stupendo ma ha saputo entusiasmare anche sul successivo tagliere di formaggi stagionati e saporiti.