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LinkedIn: come è cambiato il lavoro

Linkedin, una nuova frontiera da 10 anni

La crescita di LinkedIn negli ultimi 10 anni è stata esponenziale: basti pensare che ci sono circa 3 nuovi iscritti al secondo. La piattaforma connette lavoratori di tutto il mondo, si è passati dal cercare annunci di lavoro sul giornale e cerchiarli con il pennarello alla ricerca diretta tramite il web.

Le aziende hanno sempre riservato un atteggiamento di positività nei confronti di questo nuovo modo per cercare e offrire lavoro, consci del fatto che poteva essere un metodo moderno e meritocratico per attirare talenti e collaborare con loro costruendo opportunità di lavoro per tutti. Tra il 2015-2016 è stata rilevata un’impennata notevole, LinkedIn da una fase di start up è diventata un vero e proprio punto di riferimento per aziende e lavoratori.

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Un nuovo modo di vedere il lavoro

I CEO e gli amministratori delegati delle aziende con il tempo hanno creato il loro profilo su LinkedIn ed hanno iniziato ad utilizzarlo per comunicare il loro pensiero e per mettersi in contatto con professionisti di tutto il mondo, senza dover prendere voli o organizzare eventi in loco.

Il cambiamento non è stato solo relativo agli spostamenti ma ha riguardato anche l’inclusione: hanno notato che le donne hanno un modo diverso di gestire le loro capacità, sono più brave ma hanno anche più paura di sbagliare rispetto agli uomini, non si lanciano se non sono sicure di avere tutte le competenze richieste nell’annuncio. Da qui il problema di diventare inclusivi per davvero, far trasparire che il pensiero di non essere abbastanza non è un problema reale, che le aziende danno l’opportunità di crescere insieme.

Un’azienda che vuole attirare talenti deve costruire un’identità facilmente accessibile, senza muri e che promuova i successi delle donne, con leader inclusivi. È un caso che le aziende che hanno al loro interno delle donne performino il 35% in più rispetto alle aziende di pari livello con soli uomini? Io dico di no.

L’inclusione è da intendersi anche a livello generazionale, un 50enne per imparare a stare al passo con le novità tech dovrà affidarsi ai giovani che utilizzano questi dispositivi quotidianamente, mentre i ragazzi dovranno essere aiutati e guidati nella crescita professionale. I settori in crescita secondo uno studio del 2021 sono istruzione, medicina specializzata, marketing digitale, servizi creativi, supporto clienti.

Come impostare la ricerca di un lavoro

È importante avere un profilo LinkedIn curato ed aggiornato, non serve che sia lunghissimo per essere efficace ma quello che conta di più è la presentazione. Deve essere fatta in poche parole, deve descrivere chi siano e cosa vogliamo fare partendo anche dai propri interessi personali, da non trascurare! Ad esempio chi fa volontariato potrà dedicare una sezione alle attività che svolge.

Un altro punto da non sottovalutare riguarda la nostra rete di amici e di aziende che ci piacciono: il network deve essere pulito ed orientato a interagire con chi può interessarci ed essere interessato a noi. Per i giovani è indispensabile iniziare a lavorare ed interessarsi ad un possibile lavoro futuro il prima possibile, ad esempio mentre si studia è possibile iniziare a creare il proprio profilo LinkedIn, inserendo anche lavori che vengono fatti mentre si studia.

Fondamentale è anche leggere, interagire con gli articoli a tema, seguire eventi e chiedere connessioni ad aziende che potrebbero diventare opportunità. Viviamo in un mondo dove passano miliardi di comunicazioni ogni minuto, la bravura sta nell’intercettare quelle che fanno per noi e provare a parteciparvi.

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