Filosofia e musica: 2 arti per il benessere dell’anima

La musica nella filosofia

Secondo la filosofia, la musica ha un legame stretto nella nostra vita, come arte fondamentale può avvalersi di una funzione critica di comprensione e analisi.

musica

La musica è costantemente connessa ai nostri lati emotivi, e ai nostri sentimenti, la musica stessa ci permette di pensare; quante volte ci capita di chiuderci in noi stessi in un momento di sconforto, e immeggerci nella solitudine della musica? Per quanto mi riguarda sempre, la musica è parte integrante della mia vita e non potrei farne a meno, se dovessi diventare sorda penso che potrei impazzire.

La musica è ritenuta l’arte “dionisiaca” proprio perchè sfugge alla logica della “forma materiale” ponendosi sempre un passo sopra al nostro pensiero.

Secondo Nietzsche la musica è il fulcro del pensiero e del nostro agire. Considera la musica come “arte universale”, “il selvaggio oceano di fuoco”. Il suo sentirsi orgogliosamente musicista non subisce mai cedimenti anche verso la fine della sua vita, quando non riesce più a fare pratica come compositore o pianista. Vi sono moltissime lettere che il filosofo scrive sulla sua amata musica

Anche dalle opere di Platone emerge un grande amore per la musica e per la sua filosofia.

Nel “Fedro” ad esempio il musicista e filosofo sono accostati in virtù della somiglianza delle loro anime. Nel “Fedone” Platone, parla di filosofia come “musica suprema”. Nella “Repubblica” infine si allude ai continui sforzi dell’uomo di salvaguardare la propria armonia interiore. Sempre secondo il pensiero di Platone, anche gli antichi Greci amavano la musica perchè pensavano che i loro Dei fossero abili musicisti.

Ho preso in esame questi due filosofi ma in realtà ne troviamo tanti altri che hanno parlato di musica come Hegel e come Osho che arrivò perfino a dire che la musica può esprimere l’inesprimibile molto meglio delle parole.

Non dimentichiamoci poi di Arthur Schopenhauer filosofo pessimista del primo 800, considerava la musica come unica arte al di sopra della materia, che può esistere anche senza il mondo. Sempre secondo il suo pensiero la musica è l’arte più profonda perchè non esprime semplicemente un’idea ma è l’essenza stessa del pensiero e dell’esistenza.

Fra gli intellettuali e gli artisti in grado di influenzare profondamente la cultura e gli orientamenti estetici dell’Europa del secondo Ottocento è sicuramente Richard Wagner. Rivoluzionario nella vita come nell’arte, egli non solo fondò una nuova forma di teatro musicale e un nuovo tipo di sintassi musicale, ma la sua opera esercitò un’enorme influenza sugli tutti gli ambiti del pensiero artistico europeo fino alle soglie del Novecento.

Wagner ha rivoluzionato l’opera attraverso il suo concetto di Gesamtkunstwerk, cioè un lavoro totale dell’arte, in una sorta di sintesi tra musica e dramma. Wagner diede un forte impulso allo sviluppo della musica classica, alla fine del XIX secolo, anche se molti lo ritengono legato al romanticismo. Il suo approccio alla composizione musicale fu così rivoluzionario e così avanzato, che gli costò polemiche e contestazioni, ma anche critiche positive.

Le composizioni di Wagner non sono semplici opere liriche. Ricercava l’opera d’arte totale, dove fondere più generi; dalla musica, al canto, alla poesia, alla recitazione e psicologia dei personaggi. Per coinvolgere l’immaginazione dello spettatore, atto dopo atto. L’uso nei drammi, di numerosi e continui leitmotiv, che si susseguono, mantengono l’attenzione dello spettatore, viva e personale, in un tentativo di coinvolgimento, tipico di Freud.
La densità dei componimenti, gli valse l’accusa di essere pesante ed oppressivo. In realtà, i drammi wagneriani non sono paragonabili alle opere liriche tradizionali. Sono tutta un’altra storia.

Secondo il mio pensiero invece, che sono una comune mortale, penso che la musica faccia parte della vita di ognuno di noi, è vero che sono cresciuta grazie a mio padre a pane e complessi degli anni ’60, ma ora come ora non potrei proprio immaginarmi senza musica. E’ un pò quella compagnia nei momenti no, nei momenti di gioia ed è stata la compagnia per lo studio ed anche per scrivere ogni giorno in questo blog. Voi cosa ne pensate? Se vi va di dirmi il vostro pensiero in un commento sulla pagina Facebook.

musica di Nietzsche

“Non conosco più nulla, non sento più nulla, non leggo più nulla: e malgrado tutto ciò non c’è niente che, propriamente, mi interessi di più del destino della musica”. 

F. Nietzsche