Il 27 maggio 2021 a Stradella ci sarà l’arrivo della 18° tappa del Giro d’Italia. Questa tappa attraversa la Pianura Padana da nord verso sud, con partenza a Rovereto ed arrivo in Piazza Trieste a Stradella.
Il Giro d’Italia quest’anno compirà gli ultimi km, prima di arrivare a Stradella, tra Zenevredo/Montù Beccaria, Roncole, Castana, Cigognola, Broni e Canneto Pavese. L’arrivo sarà previsto tra le 16.30 e le 17.15.
La diciannovesima tappa del Giro d’Italia, che seguirà quella di Stradella, partirà da Abbiategrasso ed arriverà ad Alpe di Mera.
Ma conoscete davvero tutta la storia di Stradella?
Stradella è un comune italiano di 11 540 abitanti, si trova nel bellissimo Oltrepò Pavese. La storia medievale di Stradella si intreccia e si confonde con quella dell’antica località Montalino, che si trova su una modesta altura alla periferia meridionale della città, dove ancora oggi si trova l’oratorio di San Marcello in Montalino.
La Torre civica
Il simbolo della città è la Torre civica campanaria, edificata in laterizio. La pianta è a base quadrata e nella parte superiore troviamo un ornamento con lunghi beccatelli e merli, probabilmente aggiunto nel XV secolo. La cella campanaria fu fatta costruire dopo il crollo del campanile dalla vicina chiesa dei Ss. Narbore e Felice nel 1834.

La Rocca
Le prime segnalazioni dell’esistenza di una Rocca sulla collina a sud di Stradella risalgono al XIV secolo, in origine la parte più importante era proprio la Rocca con il borgo sorto intorno rispetto alla “parte bassa” di Stradella, proprio perché più in basso e poco difendibile.
Nel 934 la Rocca con il suo contado fu concessa da Lotario II d’Italia in feudo al vescovo di Pavia.
Nel 1308 per ordine del vescovo Guido Langosco attorno alla Rocca venne costruito un fossato, mentre il borgo fu fortificato con la costruzione delle mura e di una torre.
La Rocca ebbe una notevole importanza militare fino al XVIII secolo, quando fu riadattata a struttura residenziale tra il 1740 ed il 1773.
Si tratta di una struttura massiccia con pianta poligonale costituita da vari corpi di fabbrica che racchiudono un cortile interno di forma quadrilatera irregolare. Sulle pareti si aprono finestre di svariate tipologie ed al piano superiore troviamo un loggiato cinquecentesco che è stato trasformato in veranda.

Basilica di San Marcello in Montalino
Costruita nel XII secolo in stile romanico lombardo, la Basilica di San Marcello in Montalino fu edificata sul suolo della chiesa preesistente dell’anno mille. Edificata in mattoni e blocchi di arenaria la facciata a capanna presenta due monofore laterali, l’interno è stato in parte restaurato ed è strutturato in tre navate con pilastri in cotto e resti di affreschi trecenteschi. Il campanile è un’aggiunta.
Una leggenda antica lega San Marcello e Federico Barbarossa: sembra che l’imperatore dopo la battaglia di Legnano – vinta dalla Lega Lombarda – durante la fuga seppellì il tesoro del sacco di Milano in San Marcello di Montalino.
Qui era presente un oratorio di fondazione longobarda, risalente al VIII secolo e dedicato al Papa San Marcellino. La storia racconta che la costruzione della chiesa e dell’abitato di Montalino risalgono alle incursioni degli Ungari tra il 925 ed il 974.

Museo civico
Nel cuore di Stradella troviamo un piccolo ma ricco museo: il Museo della Fisarmonica Mariano Dallapé. Il museo, inaugurato il 20 maggio 1999 da Paolo Conte, conserva ancora oggi la memoria della produzione che ha reso Stradella famosa in tutto il mondo, arrivando ad avere in passato 44 fabbriche di fisarmoniche.
All’interno del museo partiamo dalla storia della fisarmonica con il primo Accordion prodotto dal pioniere Mario Dallapé nel 1871, per arrivare fino alla sezione tecnica ed alla raccolta di pezzi storici.

Teatro Sociale
Nel settembre 1846 venne inaugurato il Teatro Sociale di Stradella sulle note dell’Ernani diretta da Angelo Mariani, noto maestro concertatore e direttore d’orchestra che avrà una parte importante nel melodramma italiano dell’Ottocento.
Il teatro venne costruito grazie all’iniziativa di alcuni maggiorenti della città che avevano istituito due anni prima la Società per l’erezione del teatro. Ne facevano parte: l’avvocato Baldassarre Locatelli, l’avvocato Agostino Depretis, il conte Arnaboldi Gazzaniga, l’ingegnere Giuseppe Sabbia, l’ingegnere Callisto Longhi, l’ingegnere Antonio Visini, l’ingegnere Battista Coelli ed altri nativi del borgo.
Il progetto fu realizzato dall’architetto Giovanbattista Chiappa, autore di importanti opere sia private che pubbliche a Pavia, Lodi e Milano, l’edificio ricalca la tipologia del teatro neoclassico in voga nel secolo. Il modello di ispirazione è dichiaratamente quello del Teatro della Scala, costruito nel 1778 da Piermarini.
La sede del teatro si trova all’interno di un edificio neoclassico di grandi dimensioni, con una facciata intonacata e marcapiani. La facciata è concepita per essere vista dalla piazza, è tripartita e la sua parte centrale è lievemente rientrante ed arricchita da un balconcino a balaustrini.
Notevole il portale d’ingresso con un bassorilievo sovrastante in pietra con maschere e strumenti musicali a fianco di una lira centrale. Entrando nel teatro troviamo un atrio d’ingresso da cui dipartono le due scale a rampe curve che portano ai corridoi d’accesso ai palchi. La platea è a forma di ferro di cavallo ed il palcoscenico si trovano al pian terreno, poi si sviluppano tre ordini di palchi con balconate in legno e il loggione.
In origine la platea era chiusa in alto da una cupola decorata, poi venne demolita nel 1910 per costruire il terzo ordine di palchi ed il loggione su progetto dell’architetto Cesare Brotti. Il soffitto viene impreziosito da un grande rosone di stile neoclassico. Il ridotto si trova all’altezza della seconda fila di palchi. Questi ultimi sono 44, tanti quanti erano in origine i soci della Società del Teatro, i posti recuperati oggi sono circa 300.

Sul sito del Comune di Stradella troverete informazioni aggiuntive a quelle che vi abbiamo dato noi in questo articolo e tutte le informazioni necessarie per visitare il Museo della Fisarmonica.
Per avere altre informazioni tecniche sul Giro d’Italia potrete consultare il sito ufficiale. A proposito di biciclette! Avete letto il nostro articolo sulle Biciclette Bianchi? Lo potete trovare qui.