L’Isola di Montecristo è uno spettacolo della natura nel Parco Nazionale Arcipelago Toscano a circa 60 chilometri dalla costa. Un luogo incantevole, prezioso ed allo stesso tempo così fragile e proprio per questo motivo viene tutelato in modo speciale: è stata riconosciuta Riserva Naturale Statale, Biogenetica e parte del Santuario Internazionale dei Mammiferi marini Pelagossi.
Le visite
L’isola si può visitare soltanto partecipando a visite programmate e contingentate seguendo rigide regole di comportamento. Le visite sono organizzate dall’Ente Parco Nazionale Arcipelago Toscano, in accordo e con il supporto operativo del Reparto Carabinieri Biodiversità di Follonica.
Ci sono in programma 23 visite all’Isola di Montecristo per il 2022: la prima il 19 marzo e l’ultima il 25 settembre. Si parte da Piombino Marittima e si fa scalo a Porto Azzurro (Isola d’Elba). Le visite ammettono un massimo di 75 persone alla volta, il costo è di 130€ a persona e si versa al momento della prenotazione online. È necessario essere muniti di acqua (non ci saranno punti di ristoro sull’isola) e buone scarpe da trekking per seguire i percorsi accompagnati dalle guide naturalistiche.
L’Isola di Montecristo sembra essere nata per rimanere lontana dal mondo, con i suoi 10,4 chilometri quadrati è una meraviglia assoluta, un posto per stare a contatto con la natura. Si erge come un enorme scoglio a forma di piramide percorso da una catena montuosa: una fortezza naturale inespugnabile e l’unico approdo possibile è da sempre Cala Maestra.
Un po’ di storia dell’Isola di Montecristo
La storia narra che su quest’isola approdavano i pirati per fare rifornomento di acqua e proprio nel 1553 assaltarono il Monastero di San Mamiliano: allora l’unica costruzione di Montecristo e luogo in cui risiedeva il tesoro nascosto (protagonista de Il Conte di Montecristo di Alexander Dumas).
Dopo l’assalto i monaci abbandonarono l’isola che li aveva ospitati come eremiti per mille anni, lasciandola disabitata fino al 1952 quando il lord inglese George Watson Taylor la comprò ed edificò la villa reale che pochi anni dopo – nel 1859 – vendette al Regno d’Italia. Nel 1899 l’isola divenne una riserva di caccia esclusiva di Vittorio Emanuele III di Savoia ed è rimasta tale fino a diventare Riserva Naturale.
Oggi la villa reale è l’unica costruzione presente sull’isola ed è diventata la sede del Corpo Forestale dello Stato e di un piccolo museo naturalistico, ma per il resto non c’è traccia di antropizzazione. È un tripudio di specie di piante mediterranee come erica, rosmarino ed elicriso, così come animali rari: qui sopravvive l’unica popolazione di capre selvatiche, le capre di Montecristo. L’isola è considerata anche un paradiso del birdwatching poiché è un luogo di passaggio di numerosi uccelli migratori ed ospita il gabbiano corso, la berta minore e l’aquila reale. Anche i fondali sono ricchissimi, ma dato che navigazione e balneazione sono vietate si guarda tutto a debita distanza.
Durante la visita sull’Isola di Montecristo si cammina su sentieri che dalla spiaggia di Cala Maestra consentono di raggiungere le cime del monte Fortezza e Cima dei Lecci passando da quel che resta del Convento di San Mamiliano e dalla Grotta del Santo, dove la leggenda narra che abbia soggiornato il santo. Rimane il punto più suggestivo di Montecristo per godersi il panorama e qualche ora lontani dal mondo.
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