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Carnevale di Venezia: la storia e le maschere.

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Novecento anni di storia

Venezia è una città meravigliosa, unica e che tutti dovrebbero avere il piacere di vedere almeno una volta. Durante tutto l’anno è invasa da una “febbre del Carnevale“, che invade le vie, i canali e tutta l’intera città. Questa “febbre” viene accentuata durante dieci giorni che celebrano il fascino del mondo carnevalesco, adornato di teatrale allegria.

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Un po’ di storia

Troviamo delle testimonianze del primo Carnevale veneziano nel 1094 sotto il dogato di Vitale Falier, in questo documento di raccontavano i divertimenti pubblici che precedevano la Quaresima.

Il Carnevale aveva la funzione di permettere ai veneziani di mettere da parte le preoccupazioni per dedicarsi solo ai divertimenti. Gli abitanti accorrevano per ammirare giocolieri, animali danzanti, acrobati e musica incessante. I venditori ambulanti vendevano frutta secca, castagne, frittelle e dolci di qualsiasi tipo.

Ben presto la città divenne simbolo di piacere, gioco e maschera. Nel Settecento divenne patrimonio della fantasia del mondo, luogo festante, decorativo e galante. Nel XIX secolo, inizia ad essere meta di artisti, musicisti, scrittori ed avventurieri da tutto il mondo.

Durante la caduta della Repubblica di Venezia ci fu un momento di stallo per il Carnevale, poiché austriaci e francesi non lo vedevano di buon occhio, ma rimase vivo nelle isole di Murano e Burano, anch’esse bellissime ed uniche nel loro genere.

Il Carnevale a Venezia venne riportato al suo massimo splendore durante il 1979 e ad oggi coinvolge sponsor, reti televisive, Fondazioni culturali e attira persone da tutto il mondo con le sue maschere.

Le maschere

Gli artigiani che si occupavano della fabbricazione delle maschere erano i maschereri che possedevano un loro statuto datato 1436. Facevano parte della categoria dei pittori ed erano aiutati nella loro professione dai targheri, che imprimevano sullo stucco volti dipinti con fisionomie ridicole.

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Le maschere erano utilizzate in diverse occasioni durante l’anno, ad esempio il giorno di Santo Stefano che sanciva l’inizio del Carnevale veneziano, fino alla mezzanotte del Martedì Grasso, che concludeva i festeggiamenti del Carnevale. Veniva permesso l’utilizzo anche durante i quindici giorni di Ascensione e – con particolari deroghe – poteva essere utilizzata fino a metà giugno.

In aggiunta alla maschera si utilizzava anche la Bauta, composta da un manto nero dal nome tabarro, un tricorno nero che si indossava sul capo ed una maschera bianca chiamata Larva. Le donne, invece, indossavano un altro tipo di maschera chiamato Moretta, una maschera ovale in velluto nero utilizzata per fare visita alle monache.

Se anche voi siete appassionati di Carnevale, vi consigliamo di andare a visitare Venezia in quel periodo, potrete apprezzare tutto il suo splendore e la festività di quei giorni.

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