Per chi è appassionato di località fantastiche dai panorami mozza fiato conoscerà sicuramente Cappadocia.
Cappadocia è una una zona della Turchia centrale caratterizzata da formazioni rocciose particolari chiamate Camini delle Fate. La particolare forma di queste rocce, che si protraggono verso il cielo ed i mille colori di cui si tinge la terra quando il sole appena sorto la colpisce rendono la Cappadocia un luogo magico e fantastico.
Ma perchè i turisti decidono di visitare questa zona della Turchia? Oltre al paesaggio qui è possibile realizzare un sogno, quello di fare un giro in mongolfiera.
All’alba di ogni giorno si innalzano milioni di mongolfiere colorate cariche di speranza. Tanti palloncini colorati giganti che fluttuano nel cielo, uno degli spettacoli più belli. Ci sono svariate compagnie che hanno piloti esperti che riescono a volare con le mongolfiere vicinissimi ai Camini delle fate.
Il volo delle mongolfiere dura circa 1h, le ceste delle mongolfiere sono medio grandi, possono contenere dalle 6 alle 20 persone, il prezzo ovviamente è minore se si vola con più persone.
Le mongolfiere partono quasi tutte dalla Rose Valley, nei pressi di Cavusin ed atterrano vicino ad Uchisar, sorvolando i cieli di Goreme ed i camini delle fate circostanti.
Ci sono magnifiche foto sui social di turisti che vanno ogni anno a vivere questa emozionante, magica e romantica avventura. Un’esperienza sicuramente da vivere una volta nella vita, per chi è appassionato di mongolfiere soprattutto deve essere un’emozione fortissima.
I palloni volanti
E’ l’alba. I primi raggi del sole stanno ormai illuminando lo scenario del decollo, la rugiada notturna inizia a dissolversi, una lieve nebbiolina quasi immobile avvolge le campagne. Il magico e antico rito del volo sta per compiersi; per molti, il sogno di vincere la forza di gravità sta per avverarsi. La realtà supera la fantasia, l’emozionante itinerario nel dedalo degli invisibili sentieri del cielo sta per iniziare.
Tutto ormai è pronto. Le sfavillanti lingue di fuoco prodotte dai bruciatori arroventano l’aria all’interno dell’involucro, in un tripudio di luci e colori che rompono il silenzio e sovrastano i suoni della natura. Il grande vascello del cielo si stacca dal suolo, docile e leggero come una piuma, agile come una farfalla, librandosi silenzioso, trasportato dalla brezza. In pochi secondi il pallone supera le cime degli alberi, le creste delle colline; lo sguardo dei passeggeri a bordo spazia ora su un orizzonte sconfinato.
Il paesaggio svela pian piano i suoi angoli più nascosti e insospettati, come dalle pagine di un atlante geografico. Veleggiando sopra montagne e vallate, i colori appaiono ora più intensi, ora stemperati dal dorato diffondersi dei raggi del sole. Si vive in un’atmosfera magica e irreale, in una dimensione onirica, nel concretizzarsi di un sogno fatto chissà quante volte.
Si sale ancora, la cesta è un balcone ideale nello spazio, proteso verso l’infinito, le cime montuose più alte svettano bianchissime sopra la caligine delle basse quote, poi si ridiscende veloci, arrestandosi quasi a sfiorare le cime degli alberi. Sembra di stare appesi al cielo, senza peso e senza tempo, nel mondo dove gli uccelli tuffano le ali nelle nubi. Nulla ha il fascino antico e misterioso, discreto e arcano di un aerostato.
–Marco Majrani–